Sognando Segni e Disegnando Sogni

Sognando Segni e Disegnando Sogni

L' Associazione Culturale"Meissa" in collaborazione con l'Associazione LYRIKS
(laboratorio interdisciplinare di ricerche artistiche)
PRESENTA

GIGI AMATO
“Sognando Segni e Disegnando Sogni”
Retrospettiva 1977 / 2017
a cura di Nino Cannatà, testo critico di Antonella Aricò

Gigi Amato, nato a Cittanova nel 1955
Artista eclettico e versatile, che spazia tra le sperimentazioni degli stilemi surrealisti ad una pittura più reale rivolta alla ritrattistica, in cui l’indagine psicologica ne fa da padrona.

Nel 1977 a ventidue anni partecipa alla Prima mostra collettiva a Cittanova. Nel 1979 parte per un viaggio in Francia, dove poi vi rimane per quattro anni, precisamente a Nizza, dove ha modo di indagare e farsi contaminare dalla pittura di Matisse, Chagall e nuovi realisti francesi, nel 1980 si reca per la prima volta in Spagna visitando Cadaques, Barcellona e Figheras sede del museo di Salvador Dalì dove rimane affascinato dalle opere dei surrealisti. L’incessante evoluzione della sua ricerca lo inoltra nel periodo più alto, avvicinandolo ad Magrtitte e Dalì.

Nel 1985 rientra in Italia e partecipa a numerose collettive nella sua terra natale, ma già l’anno dopo riparte recandosi in Austria e Germania, risiedendo a Stoccarda per sette mesi circa, dove entra in contatto la pittura di Rembrandt e quella fiamminga. Gli anni Novanta sono caratterizzati da momenti chiave come il 1994, anno in cui aderisce al gruppo “Teorema” e dipinge un grande pannello con il ritratto della martire di guerra Teresa Gullace e l’anno dopo ritrae il giudice Scopelliti. Nel 2000 invece si trasferisce a Milano e vi risiede sino al 2014, dove realizza collaborazioni importanti con il gruppo “Arte Nauti” e la “Galleria Spazio Porpora”.

Nel 2005 realizza una Mostra personale a Castillon dal titolo “Nuanges”. Dal 2014 vive e lavora a Cittanova, continuando a dialogare con le realtà artistiche della sua terra natale.

“Gigi Amato artista autodidatta il cui fare pittorico nasce da un’inconscia esigenza di trasporre su tela o altro supporto, un sogno, una sensazione, una riflessione.”

Antonella Aricò